Chiedersi cosa sia la grafica è un po’ come chiedersi cosa sia la pizza. Lo sappiamo tutti cos’è la pizza…
Anni fa sono stato un grande appassionato di fotografia. Pensavo sarebbe stata la mia vita. Mi accese la scintilla…
Se l’ultima volta abbiamo viaggiato nel micromondo della grafica raster, arrampicandoci tra librerie da film di fantascienza,
oggi parliamo di grafica vettoriale e ciclismo.
Prendi una biglia, di quelle di plastica con un ciclista dentro, poggiala in una dunetta sulla sabbia e dalle una schicchera. Forte.
La biglia prenderà a muoversi e, bene, l’inizio della pedalata, il percorso e il punto di arrivo sono quelli che in fisica
vengono definiti vettori. Da qui il punto di arrivo alla grafica vettoriale è breve. Perchè la facevi da bambino, a mare,
immaginando le strategie migliori per tagliare il traguardo in un percorso scavato nella sabbia.
Il computer, tramite software dedicati come Illustrator, ti aiuta semplicemente a tradurre tutto il tracciato tramite assi cartesiani,
coordinate, punti linee che non sono nient’altro che formule matematiche.
E bene, che differenze ci sono con la grafica raster? Che la grafica vettoriale è scalabile e modellabile nel senso
che la puoi moltiplicare a dismisura o ne puoi cambiare la forma istantaneamente e senza perdere in dettaglio visivo.
È come un elastico. Di quelli gialli da ufficio. Simpatico, no?
Di solito i loghi e i caratteri tipografici sono disegnati in vettoriale.
E allora non si ha più il problema della risoluzione come lo si ha zoommando la grafica raster
e l’unico limite è la superficie di applicazione, la spiaggia su cui Fausto Coppi ha fatto la sua pedalata.
Oggi iniziamo un viaggio.
Il biglietto te lo offro io, perciò siediti comodo, che la destinazione ce l’hai proprio davanti agli occhi, è lì quasi ogni istante della tua giornata e si chiama grafica Bitmap o Raster.